*** Info ***
Dorama tratto da un manga, come molti, ma che, diversamente da altri, non riesce ad infondere "vitalità" alla materia trasposta mediante la presenza di attori in carne ed ossa. Il nucleo forte di "Liar Game" è costituito dai vari "giochi" psicologici.
La storia, le figure umane e tutti gli altri contenuti passano in secondo piano.
Così come non c'è una trama credibile (le motivazioni vengono date alla fine in
una sorta di rivelazione dell'arcano che suona decisamente stonata) allo stesso
modo non vi sono dei veri e propri personaggi: sono piuttosto pedine del gioco,
maschere fatte di niente, caratterizzate dal solo aspetto fisico (ipermarcato)
o, tutt'al più, da un solo tratto psicologico enfatizzato.
Anche i due protagonisti non sfuggono a questa logica. Questa scelta generale
condiziona tutto: la regia è ingabbiata nel meccanismo e non può dare nessun
contributo,i dialoghi non hanno ragione d'essere e si limitano a scambi di
battute brevi e spesso inutili (se non ai fini delle "mosse" del gioco), lo
sviluppo drammatico completamente legato alla dinamica interna dei singoli
giochi crea frammentazione narrativa ed un senso di posticcio che investe tutta
la meccanica della rappresentazione.
Tuttavia, i "giochi" che condizionano in un modo così pesante la struttura del
dorama, ne sono anche il punto di forza. Lo spettatore può divertirsi a
confrontare le proprie tattiche/strategie con quelle messe in atto nella
finzione. Ma può anche trovare spunti di riflessione sul meccanismo di
funzionamento dei singoli giochi e sulle dinamiche sociali che mettono in atto.
Una serie riuscita solo a metà che può piacere a coloro che trovano stimolanti
questi "giochini". Astenersi gli amanti delle storie articolate e dei personaggi
ben caratterizzati.